LA PIOGGIA DELLA NOTTE E L’UMIDITA’ DELLA MATTINA FRENANO UN PO’ I LAVORI
27 Ottobre 2020LAVORI FINITI, PISTA E PEDANE SPLENDENTI, ORA I “DETTAGLI”
1 Novembre 2020Ormai Chiara Capezzone è quasi leggenda, per i suoi risultati e per il suo temperamento. E’ uscita dal tricolore Master, il primo della sua carriera, con una rabbia indicibile, non tanto per il 5000 chiuso con il bronzo, quanto per il 1500, dominato in lungo ed in largo fino al crollo finale nell’ultimo giro. Per carità, al collo ha messo comunque una medaglia d’argento, ma non certo soddisfacente, sia per il ritmo che aveva imposto alla gara, che per il notevole vantaggio che aveva sulla seconda, poi vittoriosa. Molti dubbi e un po’ di crisi, di conseguenza il bisogno di sfogarsi. Lo ha fatto, a parole, ma ancora di più a modo suo….correndo! Prima, però, è venuta a trovare amici a Fabriano, in serata ha fatto sgambare il suo fedele Overdose, ha perso chissà come l’equilibrio cadendo a faccia avanti e braccia protese, ovviamente, fratturandosi il pisiforme uncinato, un ossetto della mano. Quindi, dopo la dolorosa distorsione della caviglia ad inizio agosto, ora anche la frattura alla mano, come dire roba da tirarsi un attimo indietro, anche perché la risonanza magnetica al piede era a dir poco preoccupante. Neanche per sogno, via con il tricolore e le due medaglie, poi, in piena crisi esistenziale (agonisticamente parlando, ovvio) nuovo appuntamento con il CaniCross a Rovigo, semplicemente dominato, né avrebbe potuto essere altrimenti, visto che Chiara ed Overdose hanno coperto il percorso di 4 chilometri in 12’36″44. Roba da non credere, soprattutto in quelle condizioni. Il suo commento prima della gara: “che mi importa della mano, tanto corro con i piedi. Io mi vergogno di andare dall’ortopedico, quello ogni volta che mi vede mi chiede che cosa mi sono rotta. Ed in effetti credo ci sia una frattura, ma vedremo poi”. E questo a vittoria (l’ennesima) concretizzata: “sono sorpresa anche io per questo risultato cronometrico. Probabilmente devo martorizzare il mio fisico per avere risposte di questo genere”. Ed infine, un pensiero per Società e compagne della Squadra femminile: “sono passata vicino La Spezia, dove l’anno scorso abbiamo gareggiato in quella splendida finale nazionale ed il pensiero è andato a voi dirigenti ed allenatori ed alle mie compagne. Speriamo si possano rivivere momenti come quelli quanto prima”. Che altro dire se non grazie Chiara, esempio per tutti, per i più giovani in particolare!
Intanto allo stadio anche le tracciature volgono al termine. Sono talmente tante, seguendo il regolamento IAAF, che in qualche punto ci vorrebbe il vigile urbano. Attendiamo il posizionamento delle targhette di riferimento sui cordoli per avere un’idea migliore. Marian e Vladislav saranno al lavoro perlomeno fino a domani, poi, da lunedì, tutti in campo…a sporcare il meno possibile! 🙂